Bonus transizione energetica 5.0, come funziona il nuovo credito di imposta per le imprese

Tutto pronto per il bonus transizione energetica 5.0. Ecco la guida per sapere a chi spetta, come funziona e come richiederlo

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A breve sarà possibile richiedere il bonus transizione energetica 5.0.

Si tratta di un credito d’imposta del valore compreso tra il 5% e il 45%, che supporta gli investimenti aziendali che hanno come scopo la riduzione dei consumi energetici.

In questa guida, chiara e dettagliata, spieghiamo cos’è il bonus transizione energetica 5.0, come funziona, a quanto ammonta, a chi spetta e come richiederlo.

COS’È IL BONUS TRANSIZIONE ENERGETICA 5.0

Il bonus transizione energetica 5.0 è un credito d’imposta rivolto alle imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione che garantiscono una riduzione dei consumi energetici.

La misura, che va dal 5% al 45%, si inserisce nel Piano Transizione 5.0, ossia il programma finalizzato a favorire la digitalizzazione e la decarbonizzazione delle imprese. Il bonus è stato istituito con il Decreto PNRR convertito in legge 2024 che ha stanziato 6,4 miliardi di euro in aggiunta ai 6,3 miliari di euro previsti dalla Legge di Bilancio 2024 per questo Piano.

A disciplinare il bonus, poi, è arrivato il Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0. Scopriamo a chi spetta.

A CHI SPETTA

Il bonus transizione energetica 5.0 spetta a tutte le imprese con sede nel territorio dello Stato, comprese le stabili organizzazioni nel territorio italiano di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa.

Sono escluse dal beneficio le imprese:

  • in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, o sottoposte ad altra procedura concorsuale o da altre leggi speciali, o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni;

  • destinatarie di sanzioni interdittive;

  • che non rispettino le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e inadempienti rispetto agli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

COME FUNZIONA IL BONUS TRANSIZIONE ENERGETICA 5.0

Il bonus transizione energetica 5.0 funziona mediante riconoscimento di un credito d’imposta variabile dal 5% al 15% e fino al 35%, ma può arrivare al 40% o 45% a seconda del tipo di investimento fatto e dalla riduzione dei consumi energetici che l’impresa può garantire tramite gli interventi promossi.

L’impresa, una volta ammessa al credito d’imposta, può poi utilizzarlo in una o più quote entro la data del 31 dicembre 2025, presentando il modello F24 unicamente tramite i servizi telematici offerti dall’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento.

Infatti, sono ammissibili al beneficio i progetti di innovazione avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025, come si legge nel Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0.

Come specifica inoltre il Decreto PNRR convertito in legge 2024, il beneficio è subordinato alla presentazione di apposite certificazioni che attestino l’effettivo risparmio energetico rilasciate da un dei valutatori indipendenti tra quelli indicati all’articolo 14 del Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0.

In ogni caso, per avere diritto al bonus, la riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale, cui si riferisce il progetto di innovazione, non può essere inferiore al 3%. In alternativa, si può richiedere il bonus per la riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, che in questo caso però non può essere inferiore al 5%.

Vediamo adesso, a quanto ammonta di preciso il bonus.

A QUANTO AMMONTA

Il bonus transizione energetica 5.0 per ciascuna impresa è pari al:

  • 35% della spesa sostenuta per gli investimenti pari o inferiori a 2,5 milioni di euro;

  • 15% della spesa sostenuta per gli investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;

  • 5% della spesa sostenuta per gli investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di 50 milioni.

Il tax credit aumenta e può arrivare fino al 40% e 45% in caso la riduzione dei consumi energetici sia superiore rispettivamente al 10% e al 15%.

Il risparmio è calcolato su base annua in relazione all’esercizio precedente. In caso di nuove imprese, si tiene conto dei consumi energetici medi annui riferibili a uno scenario controfattuale.

Ora vediamo quali sono le spese ammissibili e i progetti ammessi.

SPESE AMMISSIBILI

Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e strumentali nuovi indicati nell’allegato A e nell’allegato B alla Legge n. 232 del 2016. Inoltre, il Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0 specifica che rientrano tra i beni agevolabili, ove specificamente previsti dal progetto di innovazione, anche:

  • software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);

  • i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme precedentemente citate.

Nell’ambito dei progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici, sono inoltre agevolabili:

  • gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta. Con riferimento all’autoproduzione e all’autoconsumo di energia da fonte solare, sono considerati ammissibili esclusivamente gli impianti con moduli fotovoltaici;

  • le spese per la formazione del personale finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi, nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni e in ogni caso sino al massimo di 300.000 euro, a condizione che le attività formative siano erogate da soggetti esterni come individuati all’articolo 8 del Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0.

Le spese non ammesse sono quelle chiarite nell’articolo 5 del Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0.

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COME RICHIEDERE IL BONUS TRANSIZIONE ENERGETICA 5.0

Per l’accesso al bonus transizione energetica 5.0 l’impresa deve trasmettere una comunicazione preventiva al Gestore dei servizi energetici (GSE) con tutte le informazioni necessarie a individuare i dettagli del progetto di innovazione.

Il Gestore dei servizi energetici (GSE), verificati i dati e la completezza dei documenti e delle informazioni rese e il rispetto del limite massimo di costi ammissibili, entro 5  giorni dalla trasmissione della comunicazione preventiva, comunica all’impresa l’importo del credito d’imposta prenotato nel limite delle risorse disponibili. Poi, a seguito dell’avvenuta prenotazione:

  • l’impresa trasmette apposite comunicazioni periodiche volte a confermare l’avanzamento del progetto di innovazione;

  • entro 5 giorni dalla data di presentazione di ciascuna comunicazione periodica, il GSE, in caso di esito positivo delle verifiche, trasmette all’impresa la conferma dell’importo del credito d’imposta prenotato. Ovvero, nel caso di comunicazioni dalle quali si abbia evidenza di una riduzione dell’importo degli investimenti individuati nella comunicazione preventiva, il nuovo e minore importo del credito d’imposta prenotato;

  • a seguito del completamento del progetto di innovazione, entro il 28 febbraio 2026, l’impresa trasmette apposita comunicazione di completamento;

  • entro 10 giorni dalla presentazione della comunicazione di completamento, il GSE, verificati  il corretto caricamento dei dati e la completezza dei documenti e delle informazioni rese e il rispetto del limite massimo di costi ammissibili, comunica all’impresa l’importo del credito d’imposta utilizzabile in compensazione.

Appena il GSE aprirà le comunicazioni propedeutiche a richiedere il bonus transizione energetica 5.0 e metterà a disposizione gli appositi modelli, vi aggiorneremo.

QUANDO ARRIVA

Il bonus transizione energetica 5.0 partirà probabilmente da luglio 2024. Cioè non appena che il Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0 sarà pubblicato in GU. Vi faremo sapere.

LA GUIDA AL DECRETO ATTUATIVO PIANO TRANSIZIONE 5.0

In questa guida spieghiamo cosa prevede il Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0, a chi si rivolge e che novità introduce.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

A proposito di contributi o finanziamenti agevolati per sostenere la transizione green, vi consigliamo di leggere le novità introdotte dal Green New Deal per l’Italia.

Vi consigliamo di leggere anche gli approfondimenti sui contributi a fondo perduto per chi vuole aprire un’azienda. Da consultare anche la guida su tutti i finanziamenti agevolati per le imprese attivi e quella agli incentivi per la transizione green.

Potrebbe interessarvi anche la guida agli incentivi all’autoimpiego green e digital 2024 introdotti dal Decreto Primo Maggio 2024.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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