Bonus digitalizzazione imprese 2024: guida al nuovo tax credit PNRR

La guida su come funziona il bonus digitalizzazione per le imprese nel 2024, a chi si rivolge e come fare per ottenerlo

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A breve sarà possibile richiedere il bonus digitalizzazione imprese 2024.

Si tratta di un tax credit del valore compreso tra il 5% e il 45%, nato per favorire il supporto a investimenti che comportino una riduzione dei consumi energetici almeno del 3% o del 5%.

Sono previste premialità per chi arriva a riduzioni del 10% o del 15%.

In questa guida, chiara e dettagliata, spieghiamo cos’è il bonus digitalizzazione imprese 2024, come funziona, a quanto ammonta, a chi spetta e come richiederlo.

COS’È IL BONUS DIGITALIZZAZIONE IMPRESE 2024

Il bonus digitalizzazione imprese 2024 è il credito d’imposta introdotto per favorire la digitalizzazione e la svolta green delle imprese residenti sul territorio Italiano. Il tax credit PNRR è pari a uno sconto che va dal 5% al 45% ed è riconosciuto per i nuovi investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 in strutture produttive ubicate in Italia.

Si applica a patto che le innovazioni realizzate comportino una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva almeno dal 3% al 5%, con premialità extra per chi arriva a riduzioni del 10% o del 15%.

La misura prevista dall’articolo 38 del Decreto PNRR convertito in legge 2024 col Piano Transizione 5.0, spetta a prescindere dalla dimensione dell’azienda e dal regime adottato. A disciplinare il tax credit anche chiamato “bonus transizione energetica 5.0“, poi, è arrivato il Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0.

COME RICHIEDERE IL BONUS DIGITALIZZAZIONE IMPRESE 2024

Per accedere al bonus digitalizzazione imprese 2024 occorre inviare richiesta telematica utilizzando il modello standardizzato che sarà messo disposizione dal Gestore dei servizi energetici (GSE).

Ossia, per l’accesso al  l’impresa deve trasmettere una comunicazione preventiva al Gestore dei servizi energetici (GSE) con tutte le informazioni necessarie a individuare i dettagli del progetto di innovazione.

Il Gestore dei servizi energetici (GSE), verificati i dati e la completezza dei documenti e delle informazioni rese e il rispetto del limite massimo di costi ammissibili, entro 5 giorni dalla trasmissione della comunicazione preventiva, comunica all’impresa l’importo del credito d’imposta prenotato nel limite delle risorse disponibili. Poi, a seguito dell’avvenuta prenotazione:

  • l’impresa trasmette apposite comunicazioni periodiche volte a confermare l’avanzamento del progetto di innovazione;

  • entro 5 giorni dalla data di presentazione di ciascuna comunicazione periodica, il GSE, in caso di esito positivo delle verifiche, trasmette all’impresa la conferma dell’importo del credito d’imposta prenotato. Ovvero, nel caso di comunicazioni dalle quali si abbia evidenza di una riduzione dell’importo degli investimenti individuati nella comunicazione preventiva, il nuovo e minore importo del credito d’imposta prenotato;

  • a seguito del completamento del progetto di innovazione, entro il 28 febbraio 2026, l’impresa trasmette apposita comunicazione di completamento;

  • entro 10 giorni dalla presentazione della comunicazione di completamento, il GSE, verificati  il corretto caricamento dei dati e la completezza dei documenti e delle informazioni rese e il rispetto del limite massimo di costi ammissibili, comunica all’impresa l’importo del credito d’imposta utilizzabile in compensazione.

Appena il GSE aprirà le comunicazioni propedeutiche a richiedere il bonus transizione energetica 5.0 e metterà a disposizione gli appositi modelli, vi aggiorneremo.

Scopriamo, intanto, come funziona il bonus.

COME FUNZIONA IL BONUS DIGITALIZZAZIONE IMPRESE 2024

Il bonus digitalizzazione imprese funziona come uno sconto sulle tasse variabile dal 5% al 35% o dal 40% al 45% a seconda del tipo di investimento fatto e dalla riduzione dei consumi energetici garantita. A ogni intervento, cioè, corrisponde una percentuale precisa che vedremo nel dettaglio di seguito.

Il credito d’imposta può essere utilizzato soltanto in compensazione tramite modello F24 presentato attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, trascorsi 5 giorni dall’invio dell’elenco dei beneficiari della misura da parte del GSE all’Agenzia.

L’eventuale residuo può essere utilizzato nei periodi d’imposta successivi in 5 quote annuali di pari importo.

Come specifica, inoltre, il Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0, il beneficio è subordinato alla presentazione di apposite certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente. Vediamo chi può richiederlo.

CHI PUÒ RICHIEDERLO

Possono richiedere il tax credit digitalizzazione tutte le imprese residenti in Italia e le stabili organizzazioni nel territorio dello Stato italiano di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa.

È bene chiarire che per le imprese ammesse al credito d’imposta, la spettanza del beneficio è comunque subordinata:

  • al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore;

  • al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Il credito d’imposta non spetta alle imprese:

  • in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale;

  • sottoposte ad altra procedura concorsuale;

  • che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una delle predette situazioni;

  • le imprese destinatarie di sanzioni interdittive.

A QUANTO AMMONTA

Il bonus digitalizzazione imprese 2024 è pari al:

  • 35% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

  • 15% della spesa per gli investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;

  • 5% della spesa, per gli investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di 50 milioni di costi ammissibili per anno per ciascuna impresa beneficiaria.

Il tax credit aumenta e può arrivare fino al 40% e 45% in caso di una riduzione dei consumi energetici sia superiore al 10% e al 15%. Il risparmio è calcolato su base annua in relazione all’esercizio precedente, per le nuove imprese si tiene conto dei consumi energetici medi annui riferibili a uno scenario controfattuale. Ora vediamo quali sono le spese ammissibili.

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SPESE AMMESSE

Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e strumentali nuovi indicati nell’allegato A e nell’allegato B alla Legge n. 232 del 2016.

Inoltre, il Decreto PNRR convertito in legge 2024 specifica che rientrano tra quelli agevolabili, ove specificamente previsti dal progetto di innovazione, anche:

  • software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);

  • i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme precedentemente citate.

Nell’ambito dei progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici, sono inoltre agevolabili:

  • gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta. Con riferimento all’autoproduzione e all’autoconsumo di energia da fonte solare, sono considerati ammissibili esclusivamente gli impianti con moduli fotovoltaici;

  • le spese per la formazione del personale finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi, nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni e in ogni caso sino al massimo di 300.000 euro, a condizione che le attività formative siano erogate da soggetti esterni come individuati all’articolo 8 del Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0.

Le spese non ammesse sono quelle chiarite nell’articolo 5 del Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0.

QUANDO PARTE IL BONUS DIGITALIZZAZIONE

Il bonus transizione energetica 5.0 partirà probabilmente da luglio 2024. Cioè, non appena che il Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0 sarà pubblicato in GU. Vi faremo sapere.

RISORSE

Per questa misura, il Governo con il Decreto PNRR convertito in legge 2024 ha stanziato 6,4 miliardi di euro in aggiunta ai 6,3 miliari di euro previsti dalla Legge di Bilancio 2024. I fondi provengono dalla nuova Misura PNRR M7- Investimento 15 “Transizione 5.0” finanziata dal Fondo Next Generation EU-Italia.

LA GUIDA AL DECRETO ATTUATIVO PIANO TRANSIZIONE 5.0

In questa guida spieghiamo cosa prevede il Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0, a chi si rivolge e che novità introduce.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Tra le altre novità del Decreto PNRR convertito in legge 2024 segnaliamo anche la patente a crediti per la sicurezza sul lavoro. A proposito di contributi o finanziamenti agevolati per sostenere la transizione green, vi consigliamo di leggere le novità introdotte dal Green New Deal per l’Italia.

Vi invitiamo a leggere anche la nostra guida sui contributi a fondo perduto per conoscere tutti gli altri contributi per le imprese attivi in Italia e a consultare il nostro approfondimento dedicato ai finanziamenti agevolati per scoprire ulteriori agevolazioni per il mondo dell’impresa.

Potrebbe interessarvi anche la guida agli incentivi all’autoimpiego green e digital 2024 introdotti dal Decreto Primo Maggio 2024.

Per conoscere tutte le agevolazioni a favore dei datori di lavoro è possibile visitare la nostra pagina dedicata agli aiuti alle imprese

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
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